insufflaggio murario

Insufflaggio murario

Spesso i nostri clienti hanno sentito parlare di insufflaggio murario e ci chiedono che cosa sia e se può essere adatto alla loro casa. Con questo post cercheremo di spiegare, cos’è, a cosa serve e quando conviene utilizzare l’insufflaggio.

Di origine nordamericana, la tecnica dell’insufflaggio serve a migliorare le prestazioni energetiche delle case, cosí come l’installazione di pannelli fotovoltaici.

L’insufflaggio consiste nell’iniettare dei materiali isolanti all’interno delle pareti esterne degli edifici. Grazie all’insufflaggio, le nostre case sono meno soggette alle condizioni climatiche esterne poichè l’isolamento termico mantiene più a lungo il calore (o il freddo) creato.

L’insufflaggio fa bene all’ambiente e al portafogli. E allora perchè non lo facciamo tutti?

La risposta breve è: perché non sempre è consigliato farlo.

Esistono vari tipi di interventi per migliorare le qualità termiche dei muri. L’insufflaggio sicuramente più economico rispetto al cappotto termico, ma funziona solo in determinati casi, altrimenti puó generare gravi danni alla vivibilità degli spazi.

L’insufflaggio genera dei benefici solo se progettato caso per caso bilanciando i vantaggi e gli svantaggi. Poiché come sempre nella vita, non è tutto oro quello che luccica, per fare delle scelte consapevoli conviene avere il supporto di un tecnico di fiducia.

Cerchiamo di vedere insieme quali possono essere quindi i vantaggi e gli svantaggi dell’insufflaggio.  Per farlo bisogna presentare alcuni concetti poco chiari ai non addetti.

In primo luogo, non tutti gli edifici sono insufflabili.

Pareti insufflabili

Se la tua casa è stata costruita tra gli anni  ‘50 e i ‘90 è molto probabile che le pareti esterne siano formate da due strati di mattoni separati da una camera d’aria. Questa tecnica viene chiamata “muro a cassetta” e, in condizioni particolari, presenta qualche proprietà di isolamento. Un piccolo strato di aria ferma, infatti, crea una discontinuità che rende difficile il passaggio di calore dall’interno all’esterno della casa.

Schema intercapedine d'aria eseguita correttamente in un muro a cassetta
Intercapedine d’aria con funzione isolante correttamente eseguita.

Ma se l’ intercapedine d’aria supera i 2 cm (cosa molto comune), l’aria all’interno comincia a muoversi. L’aria più calda sale a contatto con lo strato di mattoni interni e si raffredda lasciando il calore ai mattoni esterni.

Schema intercapedine d'aria troppo profonda. Moti convettivi trasportano il calore.
Intercapedine d’aria troppo profonda. Si sviluppano moti convettivi che trasportano il calore.

Per evitare la giostra d’aria possiamo iniettare del materiale isolante dentro l’intercapedine. Questo è l’insufflaggio.

schema intercapedine profonda con insufflaggio.
Intercapedine profonda riempita di materiale isolante.

Vantaggi dell’insufflaggio

Uno dei vantaggi piú interessanti dell’insufflaggio è che può essere realizzato anche in una casa abitata, senza bisogno di aprire un cantiere. 

Organizzandosi con l’impresa esecutrice, si spostano i mobili al centro delle stanze assicurando un passaggio libero di un metro e mezzo vicino alle pareti da insufflare. A livello economico, conviene predisporre le stanze prima dell’arrivo degli addetti che si occuperanno di coprire i mobili e cominciare con le operazioni.

L’insufflaggio puó essere effettuato da un solo condomino. Come proprietari potete scegliere voi stessi di eseguire questo intervento, a differenza di altri come i cappotti esterni per i quali l’intero condominio deve essere d’accordo.

La macchina per gli insufflaggi ha solitamente dimensioni ridotte. Questo le permette di essere utilizzate all’interno degli appartamenti o lavorare come unità esterna. La scelta dipende dalla posizione della casa o dell’appartamento e deve essere stabilita durante il sopralluogo della ditta esecutrice. Per maggior sicurezza conviene avere un parere di un tecnico di fiducia del proprietario, magari richiedendo la sua presenza al momento del sopralluogo.

Altro vantaggio sono i tempi di esecuzione: un appartamento tra gli 80 ed i 120 mq viene normalmente eseguito in una giornata di lavoro con una sola squadra di operai specializzati.

In una giornata di lavoro, la vostra casa potrebbe aumentare del 60% l’isolamento delle pareti esterne, ad un prezzo che potrebbe partire da 25€/mq.

Un sogno fatto realtà, in un batter d’occhio.

Caratteristiche di un buon insufflaggio

Per essere efficace l’insufflaggio deve:

  • essere fatto con un materiale isolante e traspirante
  • essere ben distribuito e occupare tutta l’intercapedine
  • assicurare l’eliminazione di ponti termici.

    Andiamo per punti:

– il materiale dell’insufflaggio

Tutti sappiamo che una camicia di flanella va bene per l’inverno, una di lino per l’estate e una di cotone per la mezza stagione. Cosí come i vestiti, i materiali da costruzione presentano delle caratteristiche specifiche rispetto al calore, le cosiddette proprietà isolanti. Tutti i materiali utilizzati negli insufflaggi presentano buone capacità isolanti e possono essere di fabbricazione chimica (perlite, polistirene espanso, etc.) o naturale (fiocchi di cellulosa, di lana di roccia o di vetro, sughero granulare ).  Per scegliere il materiale più adatto alla nostra casa è sempre consigliabile avvalersi della professionalità di un tecnico di fiducia.

– la distribuzione del materiale dell’insufflaggio

Se abbiamo uno strappo su un vestito ce ne rendiamo conto perché sentiamo freddo in una zona ben localizzata del nostro corpo. Allo stesso modo, un insufflaggio non omogeneo creerà dei “buchi” che lasceranno passare il freddo.

Ma assicurare una distribuzione omogenea di uno spazio che non possiamo vedere?

schema griglia di perforazione per insufflaggio.
Griglia di distribuzione dei fori su una parete da insufflare.

Immaginiamo una griglia con un passo che puó variare tra 1 metro ed 1 metro e mezzo. In corrispondenza di ogni incrocio viene effettuato un foro di pochi centimetri, nel quale si inserisce il bocchettone della macchina che spingerà a pressione il materiale isolante all’interno del muro. È importante che il perimetro superiore ed inferiore della parete siano raggiunti dall’isolamento: quindi solitamente si tende a effettuare dei fori ad una distanza non superiore ai 30 cm dagli spigoli.

Negli insufflaggi di cellulosa, che è un materiale con ottime capacità di penetrazione, si possono anche aprire i fori solo vicino al soffitto e al pavimento. Il bocchettone viene inserito nei fori superiori, mentre quelli inferiori servono da controllo. Una volta che da questi fuoriesce la cellulosa, la muratura si puó considerare completamente insufflata.

– eliminare i ponti termici nelle pareti insufflate

Il ponte termico è un concetto di fisica tecnica. Cerchiamo di spiegarlo.

Un ponte è una struttura che permette il passaggio da una riva all’altra di un fiume.

Immaginate un gregge di pecore che nel suo pascolare si trovi di fronte ad un fiume.  Gli animali capiscono che non possono attraversare il fiume e si dirigono verso il ponte. All’imbocco si formerà una calca di pecore e quelle che stanno sul ponte saranno costrette a muoversi piú velocemente del solito, perchè da dietro le altre stanno spingendo.

Col calore succede lo stesso: la sua natura lo porta ad uscire all’esterno, non potendo passare attraverso la parete insufflata, trova i ponti termici, si accalca e scappa anche piú veloce del solito.

“Quindi dopo aver speso soldi per insufflare le pareti il calore scappa piú velocemente di prima attraverso i ponti termici?”

Sí, esatto.

Il passaggio di calore avverrà attraverso una superficie minore di prima ma con velocità maggiore. La parete avrá quindi delle zone più fredde dove si potrà condensare l’umidità ambientale interna (il nostro respiro è umidità, i panni stesi rilasciano umidità, cucinare, farsi la doccia, etc.) e da questa l’insorgenza di muffe antiestetiche ed antigieniche difficili da trattare anche con agenti chimici.

Per evitare questi svantaggi è opportuno che l’intervento sia progettato parete per parete da un tecnico di fiducia che faccia da interlocutore con l’impresa esecutrice.

Cosa forma un ponte termico?

Tutte le zone con meno isolamento rispetto al loro intorno sono ponti termici. Questo significa che bolle d’aria o lo spostamento del materiale insufflato potrebbero creare ponti termici. Pertanto la scelta del materiale insufflato è molto importante, perché dalla sua consistenza dipende la capacità di arrivare a creare uno strato compatto, stabile e senza bolle.

Inoltre dobbiamo considerare che, poichè ogni materiale ha un determinato valore di isolamento termico, anche una differenza tra materiali può creare un ponte termico. Ad esempio, un elemento di calcestruzzo in una parete in mattoni forma un ponte termico. Il calcestruzzo è un materiale compatto con al suo interno del ferro che trasporta velocemente il calore, mentre il laterizio è un buon isolante. La differenza di capacità isolante dei due materiali farà in modo che il calore si concentri sul pilastro o sulla trave di calcestruzzo e scappi via verso l’esterno.

Analisi preventiva all’insufflaggio

Per evitare di creare ponti termici, o prevederli e arginarli con consapevolezza, è di fondamentale importanza effettuare una buona analisi preventiva.

Questa analisi viene di solito effettuata durante il sopralluogo dell’impresa esecutrice, in collaborazione con il tecnico di fiducia del proprietario. L’analisi deve raggiungere una conoscenza approfondita della struttura del muro da insufflare tramite ispezioni strumentali.

In primo luogo si apre un foro nella parete che permette di misurare esattamente la camera d’aria. Successivamente con una sonda endoscopica ci si assicura della pulizia dell’intercapedine. Si prende nota dei possibili ostacoli all’avanzata del materiale isolante (tubazioni, canne fumarie, altri impianti).

Si deve procedere poi ad un’analisi con termocamera, sia dall’interno che dall’esterno. La termografia fornisce dati affidabili tanto sulla struttura come sulla posizione dei ponti termici esistenti.

Una volta effettuate l’analisi preventive, sappiamo che le parti di cemento armato sono state protette con dei laterizi, l’insufflaggio porterà i tanto attesi benefici.

Schema insufflaggio senza ponti temici.
Sezione incontro parete esterna – solaio. Senza ponti termici.

Nell’esempio qui sopra l’insufflaggio non lascia ponti termici irrisolti. La trave in calcestruzzo trasporta il calore interno verso l’esterno, ma prima di arrivare alla superficie fredda dell’intonaco esterno si trova una pianella di laterizio. Questo strato di laterizio crea una discontinuità nella trasmissione del calore. Il nostro insufflaggio sarà efficace e magari anche il nostro vicino di sotto deciderà di provvedere a farlo.

Schema insufflaggio con ponte termico.
Sezione incontro parete esterna – solaio. Con ponte termico.

Se però dalle analisi preventive si riscontra che la trave è direttamente a contatto con l’intonaco esterno è assolutamente sconsigliato procedere all’insufflaggio. Questo ponte termico non è di facile soluzione, ma il vostro tecnico di fiducia provvederà a fornirvi soluzioni alternative. Insufflaggi parziali con cappotti interni opportunamente combinati potrebbero risolvere il problema. Solo il vostro tecnico di fiducia dopo l’analisi preventiva puó proporre soluzioni adatte alle caratteristiche costruttive del vostro edificio. Fidatevi di lui.

Perchè non conviene insufflare muri creando ponti termici

Schema insufflaggio con ponte termico, umidità e muffe.
Schema di entrata del freddo, delle superfici di condensazione e della comparsa di muffe.

Per comodità osserviamo lo stesso schema di prima con il disegno del “percorso del freddo”. Dalla superficie della trave il freddo entra all’interno espandendosi. Quando l’umidità ambientale interna (che ha una certa temperatura) tocca una superficie abbastanza fredda, si trasforma in acqua: si condensa. Il processo di condensazione è difficile da gestire perchè alimentato in forma continua dalla differenza di temperatura e dalla quantità di umidità nell’aria.

Alcune volte noi tecnici sentiamo erroneamente affermare:”basta ventilare un po’ di piú e le macchie spariscono”. Chiunque abbia lottato con l’umidità in una casa, sa per certo che questa affermazione è sbagliata. Bisogna infatti ricordare che la macchia è il sintomo di un problema e non il problema stesso. Aprendo la finestra o ventilando meccanicamente uno spazio si agisce sul sintomo (forse), ma non si affronta il problema nato dalla insensata applicazione dell’insufflaggio in una parete di questo tipo.

Volendo rincarere la dose, non è detto che l’umidità condensi sulla parete del nostro salotto, potrebbe condensarsi all’interno dell’intercapedine!

La presenza di acqua condensata all’interno dei muri genera numerosi problemi, come il proliferare di batteri, muffe e licheni che non sono unicamente un problema estetico.  Con il passare delle stagioni è probabile che le macchie appaiano in facciata.

C’è da ricordare inoltre che alcuni materiali isolanti sono parzialmente idrosolubili e che si scioglierebbero a contatto con la condensa.  Questo aprirebbe delle bolle nel materiale isolante, ossia nuovi ponti termici, peggiorando ulteriormente la situazione.

Tuttavia non disperate! Se le analisi preventive riscontrassero delle incompatibilità con il sistema dell’insufflaggio il vostro tecnico di fiducia vi saprà accompagnare verso altri interventi volti al risparmio energetico applicabili alla vostra casa!

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Informazioni su Arch. Luca Maioli

Architetto specializzato in Conservazione del Patrimonio Architettonico ha collaborato con studi di architettura a Milano, Roma e presso l'Instituto de Restauración del Patrimonio (IRP) a Valencia in Spagna, per la quale ha seguito diverse pubblicazioni circa le tecniche premoderne. Dal 2010 con l'accreditata Agenzia CasaClima matura un sempre maggiore interesse per la sostenibilità energetica e ambientale. Attualmente da libero professionista collabora con varie imprese artigiane nella progettazione e ristrutturazione di immobili e cura le pubblicazioni di Lacasapensata.

2 pensieri su “Insufflaggio murario

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