Archivio mensile:Settembre 2016

Progetto ristrutturazione Milano

Progetto di divisone ambienti interni

Un appartamento a Milano in zona Ripamonti

In cosa consiste un progetto ristrutturazione Milano, quali disegni servono all’impresa per ristrutturare un appartamento, quali informazioni, quali i permessi da chiedere in comune. Sempre più persone ci chiamano chiedendo informazioni su cosa consista ristrutturare un appartamento, ecco quindi presentato il ruolo dell’architetto attraverso l’ultimo progetto di ristrutturazione a Milano zona Ripamonti.

Progetto ristrutturazione Milano, ma in cosa consiste effettivamente? Come ci si prepara al cantiere e come si leggono i disegni da consegnare in comune?

Progetto ristrutturazione milano
Progetto di divisione degli spazi interni di un appartamento di 80 MQ a Milano zona RIpamonti.

Come prima cosa, nel lavoro come nella vita, ci si presenta, si capiscono le necessità, lo stile, in maniera tale da formulare un disegno di progetto di distribuzione interni.
La tavola di progetto è costituita in genere dalla planimetria e da alcune sezioni.
La planimetria è il disegno dell’appartamento in pianta.
Le piante dell’appartamento che devono essere consegnate in comune per avere i permessi edilizi sono di tre tipi:

  1. Pianta dello STATO DI FATTO: Com’è l’appartamento prima della ristrutturazione
  2. Pianta dello STATO INTERMEDIO: Si tratta di un confronto tra lo stato di partenza e quello di arrivo, tra il prima e il dopo.
  3. Pianta dello STATO DI PROGETTO: Rappresenta in cosa consiste il progetto di ristrutturazione

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Progetto distribuzione spazi interni

Progetto distribuzione spazi interni.

Un buon progetto di distribuzione spazi interni è fondamentale per la buona riuscita della ristrutturazione di un appartamento.
Per dotare la casa degli ambienti necessari bisogna poi prevedere tutti gli arredamenti  tenendo in considerazione ogni ingombro.

progetto distribuzione spazi interni
Progetto di distribuzione spazi interni di un appartamento dal taglio particolare: i muri perimetrali obliqui e il corpo scale irregolare rendono dinamica la distribuzione

 Il progetto rispetta in parte l’idea di partenza del progettista dell’edificio, un noto architetto milanese molto  attivo negli anni 60. Da una situazione di partenza priva quasi totalmente di ogni divisione interna si è così tornati allo schema originario, modificandolo puntualmente in base alle necessità del committente.

Il risultato raggiunto è un taglio dinamico degli ambienti grazi ai muri obliqui delle stanze, che tuttavia non obbligano necessariamente ad arredi su misura e mobili realizzati appositamente.

La cucina ad esempio è ricavata in un ambiente molto irregolare, tuttavia grazie ad una piccola modifica contenuta anche dal punto di vista economico si è potuta sfruttare una parete dritta lunga tre metri : quanto basta per inserire una cucina realizzata con moduli standard.

progetto-distribuzione-interna
Progetto distribuzione spazi interni: Accorciando il corridoio abbiamo ingrandito il soggiorno nel rispetto delle superfici minime e dei rapporti aeroilluminanti dati dalle finestre esistenti.

Superfici minime da rispettare in un progetto distribuzione spazi interni

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unire de box auto

Unire due box auto: quali permessi

Unire due box auto: come fare con la pertinenzialità.

Unire due box auto è un’operazione sempre più diffusa, vuoi perchè le dimensioni degli appartamenti sono sempre più contenute e serve sempre più spazio, vuoi perchè al contrario le dimensioni ed il numero delle auto sono sempre maggiori.

unire due box auto
Quali permessi sono necessari per unire due box auto

Unire due box auto comporta al pari di una ristrutturazione in casa la presentazione di alcuni permessi edilizi al comune, ma la questione può essere complicata soprattutto a causa della pertinenzialità.  Se presente, ad ogni appartamento corrisponde un box a questo pertinenziale.

La pertinenzialità ha lo scopo di impedire di vendere separatamente un box dividendolo dall’appartamento. In questo modo, a meno che non si proceda a “spertinenzializzare” tramite un notaio,  chi comprerà l’appartamento avrà sempre diritto ad un box auto e non avrà quindi il problema di trovare parcheggio in strada.

 Il problema nasce quando si ha la necessità di unire due box auto, dei quali appunto uno è pertinenziale e l’altro no.

Quali permessi per unire due box auto

Per sapere quali permessi servono per unire due box auto occorre sapere come è realizzata la struttura del fabbricato. In genere i vari box sono divisi da setti murari non portanti mentre la copertura è retta da travi che poggiano su pilastri visibili in facciata tra le cler.

Nel caso si voglia unire i due box sostituendo le due cler con una cler più grande, è quindi necessario demolire parte della struttura del fabbricato (il pilastro tra le cler) oltre ovviamente al muro di separazione tra i due box.

La pratica necessaria in questo caso è una SCIA Milano,  la quale si differenzia dalla CILA Milano in quanto sono autorizzati in questo caso interventi che alterano in parte la struttura portante. Alla SCIA Milano, la quale deve essere redatta da un architetto e direttore dei lavori, bisogna allegare una relazione strutturale da parte di un tecnico strutturista.


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Altro punto fondamentale da tenere in considerazione quando si vuole unire due box auto è il permesso del condominio. Se  il box auto affaccia su un corsello privato e non su una strada pubblica, in teoria si avrebbe diritto in base all’art. 1102 del C.C. di modificare a proprie spese la cosa comune (come si può definire la facciata del fabbricato) , purchè non si ledano i diritti degli altri condomini.
Tuttavia per una convivenza tranquilla e pacifica è sempre meglio farsi autorizzare espressamente l’intervento dal condominio, allegando il documento ai permessi edilizi da consegnare in comune.

Box auto pertinenziale + box auto non pertineziale: come procedere

A questo punto bisogna affrontare il problema della pertinenzialità dei box auto. UNire due box auto di cui uno pertinenziale all’appartamento e l’altro no non è una cosa così semplice. Le strade sono due, ma in entrambi i casi occorrono i servizi di un notaio.

O si procede a spertinenzializzare il box e ad annettere il box adiacente, e in questo caso il nuovo fabbricato sarà totalmente indipendente dall’appartamento, o si chiede al notaio di redigere un atto in cui sia chiaro che anche il box che si unisce diventa pertinenziale all’appartamento (situazione naturalmente implicita all’intervento, ma che bisogna documentare necessariamente con un un atto da consegnare all’ufficio tecnico prima della fine lavori).

Tra le due ipotesi è conveniente sicuramente la seconda, soprattutto a causa del fatto che mantendendo la pertinenzialità l’operazione rientra nella definizione “Intervento edilizio minore”. In caso contrario, separando il box auto dall’appartamento, dal momento che si tratta di un ampliamento la fusione viene considerata  “Intervento Edilizio maggiore”, il che comporta un differente e maggiore iter burocratico.

Da ultimo, una volta unificati i due box, è importante ricordarsi di fare l’aggiornamento catastale.

 

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